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Acido Tranexamico - Principio Attivo

L’acido tranexamico è un farmaco appartenente alla classe degli antifibrinolitici, utilizzato principalmente per controllare e prevenire le perdite di sangue eccessive.

Indice Principio attivo

  1. Principio attivo: Acido Tranexamico
  2. Come funziona l'Acido Tranexamico
  3. Acido Tranexamico per prevenire e ridurre le perdite di sangue
  4. Acido Tranexamico per ridurre i sintomi di menorragia e metrorragia
  5. Come e quando assumere l'Acido Tranexamico
  6. Modalità di assunzione
  7. Momenti di assunzione
  8. Controindicazioni e avvertenze dell'Acido Tranexamico
  9. Conclusione e consigli utili

Principio attivo: Acido Tranexamico

L’acido tranexamico è un farmaco appartenente alla classe degli antifibrinolitici, utilizzato principalmente per controllare e prevenire le perdite di sangue eccessive. La sua azione si basa sull’inibizione della fibrinolisi, un processo naturale che dissolve i coaguli di sangue. Grazie a questa capacità, l’acido tranexamico è impiegato in numerosi contesti clinici, tra cui chirurgia, traumi e condizioni patologiche come la menorragia.

Questo principio attivo agisce bloccando l’attivazione del plasminogeno in plasmina, un enzima responsabile della dissoluzione dei coaguli. Inibendo la plasmina, l’acido tranexamico favorisce la stabilità dei coaguli e riduce il rischio di sanguinamento. È particolarmente utile in pazienti con disturbi emorragici o che necessitano di un maggiore controllo durante interventi chirurgici.

L’acido tranexamico trova anche applicazione in ambito dermatologico per trattare condizioni come il melasma, grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e regolatrici della melanina. Sebbene il suo utilizzo principale sia legato alla gestione delle emorragie, la sua versatilità lo rende un farmaco di grande importanza sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale.

Come funziona l'Acido Tranexamico

L'acido tranexamico esercita la sua azione antiemorragica attraverso l'inibizione competitiva del plasminogeno. Questo meccanismo previene la formazione di plasmina, l'enzima responsabile della degradazione della fibrina, permettendo così la stabilizzazione del coagulo sanguigno. Il farmaco agisce localmente nel sito del sanguinamento, senza interferire significativamente con i normali processi di coagulazione sistemica.

Acido Tranexamico per prevenire e ridurre le perdite di sangue

Nella prevenzione e riduzione delle perdite ematiche, l'acido tranexamico dimostra particolare efficacia in diversi contesti clinici. Durante interventi chirurgici, la somministrazione preventiva del farmaco riduce significativamente il volume della perdita ematica, diminuendo la necessità di trasfusioni. Il meccanismo d'azione si basa sulla stabilizzazione precoce dei coaguli che si formano nelle sedi di sanguinamento attivo. Studi clinici hanno dimostrato una riduzione media del 30-40% delle perdite ematiche perioperatorie nei pazienti trattati con acido tranexamico rispetto ai controlli.

L'efficacia del farmaco si estende anche al trattamento delle emorragie traumatiche acute. In questi casi, la somministrazione tempestiva di acido tranexamico può ridurre significativamente la mortalità legata al sanguinamento. Il farmaco risulta particolarmente utile nelle prime ore dopo il trauma, quando il rischio di perdite ematiche massive è maggiore. La sua capacità di stabilizzare rapidamente i coaguli sanguigni contribuisce a prevenire lo sviluppo di coagulopatia traumatica acuta, una complicanza potenzialmente letale.

Acido Tranexamico per ridurre i sintomi di menorragia e metrorragia

Nel trattamento delle menorragie e metrorragie, l'acido tranexamico rappresenta un'opzione terapeutica efficace per il controllo del sanguinamento uterino eccessivo. Il farmaco agisce localmente sulla mucosa uterina, dove i livelli elevati di attività fibrinolitica contribuiscono al sanguinamento mestruale abbondante. Gli studi clinici documentano una riduzione media del 40-50% del flusso mestruale nelle pazienti trattate con acido tranexamico. Questo si traduce in un significativo miglioramento della qualità di vita delle donne affette da questi disturbi.

Il beneficio dell'acido tranexamico nelle menorragie si manifesta già dal primo ciclo di trattamento. La sua azione rapida nel ridurre il sanguinamento uterino permette alle pazienti di gestire meglio il flusso mestruale e di prevenire le complicanze associate alle perdite ematiche eccessive, come l'anemia sideropenica. Il farmaco risulta particolarmente utile nelle donne che non possono o non desiderano utilizzare terapie ormonali. La possibilità di limitare il trattamento ai giorni di maggior flusso ottimizza l'efficacia della terapia minimizzando l'esposizione al farmaco.

Come e quando assumere l'Acido Tranexamico

L'utilizzo dell'acido tranexamico richiede una prescrizione medica e deve seguire precise indicazioni terapeutiche. Il dosaggio e la durata del trattamento variano in base alla condizione clinica da trattare e alle caratteristiche del paziente. 

Modalità di assunzione

L'acido tranexamico è disponibile in diverse forme farmaceutiche per adattarsi alle diverse esigenze terapeutiche.

  • Compresse da 500 mg: per il trattamento orale delle menorragie e altre condizioni croniche
  • Fiale per iniezione endovenosa: utilizzate in ambito ospedaliero per emorragie acute
  • Soluzione per uso orale: indicata per pazienti con difficoltà di deglutizione
  • Compresse effervescenti: formulazione alternativa per uso orale

Momenti di assunzione

La tempistica di assunzione dell'acido tranexamico varia in base all'indicazione terapeutica. Per le menorragie, il trattamento inizia tipicamente il primo giorno del ciclo e continua per 3-4 giorni, con dosi di 1000-1500 mg suddivise in 2-3 somministrazioni giornaliere. In ambito chirurgico, la somministrazione avviene prima dell'intervento e può proseguire nel post-operatorio secondo prescrizione medica. 

Per le emorragie acute, la somministrazione è immediata e può essere ripetuta secondo necessità sotto stretto controllo medico. È importante rispettare gli intervalli tra le dosi per mantenere livelli terapeutici costanti.

Controindicazioni ed effetti collaterali dell'Acido Tranexamico

Controindicazioni dell'Acido Tranexamico

L'uso dell'acido tranexamico è controindicato in presenza di specifiche condizioni cliniche che potrebbero aumentare il rischio di complicanze.

  • Ipersensibilità accertata al principio attivo
  • Storia di eventi tromboembolici
  • Coagulopatie ereditarie o acquisite
  • Insufficienza renale grave
  • Emorragia subaracnoidea
  • Trombofilia nota
  • Epilessia non controllata
  • Gravidanza (primo trimestre)
  • Malattia cardiovascolare severa

Effetti collaterali dell'Acido Tranexamico

Gli effetti collaterali dell'acido tranexamico sono generalmente lievi e transitori, ma richiedono attenzione e monitoraggio. I disturbi gastrointestinali sono tra i più comuni e includono nausea, vomito e diarrea, particolarmente con la somministrazione orale. Alcuni pazienti possono manifestare reazioni allergiche come rash cutaneo o prurito. Più raramente, si possono verificare disturbi della coagulazione, come eventi trombotici, soprattutto in pazienti predisposti o con fattori di rischio. 

Altri effetti collaterali meno frequenti includono vertigini, ipotensione (specialmente con somministrazione endovenosa rapida), disturbi visivi e mal di testa. In casi molto rari, sono stati riportati episodi convulsivi, particolarmente con alte dosi o somministrazione rapida endovenosa. È fondamentale segnalare al medico qualsiasi effetto indesiderato, specialmente se grave o persistente.

Conclusione e consigli utili

L'acido tranexamico rappresenta un'opzione terapeutica efficace per il controllo delle emorragie in diverse situazioni cliniche. La sua efficacia nel ridurre le perdite ematiche è ben documentata dalla letteratura scientifica, con particolare evidenza nel trattamento delle menorragie e nella gestione perioperatoria del sanguinamento. Il successo della terapia dipende dalla corretta valutazione del paziente, dalla tempestività dell'intervento e dal rispetto delle indicazioni terapeutiche. È fondamentale che il trattamento sia sempre prescritto e monitorato da un medico, che può personalizzare la terapia in base alle specifiche esigenze del paziente e al contesto clinico.

La gestione ottimale della terapia con acido tranexamico richiede una stretta collaborazione tra medico e paziente. È importante che chi assume il farmaco sia consapevole dei segnali d'allarme che richiedono immediata attenzione medica, come dolore toracico, difficoltà respiratorie o segni di reazione allergica. La comunicazione di eventuali effetti collaterali, anche lievi, può aiutare il medico a modulare il trattamento per massimizzarne l'efficacia e la sicurezza. L'acido tranexamico, quando utilizzato correttamente, può migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti che soffrono di disturbi emorragici.

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