Fico D'india: proprietà, benefici e controindicazioni
Il fico d’India, il cui nome scientifico è Opuntia ficus indica, è una pianta originaria del Messico appartenente alla famiglia delle Cactaceae
Indice Proprietà Alimenti
- Cos’è
- Composizione nutrizionale
- Proprietà e benefici per la salute
- Principi Attivi e sostanze benefiche
- Indicazioni e utilizzo consigliato
- Controindicazioni e precauzioni
- Modalità di conservazione
Cos’è il fico d’India
Il fico d’India, il cui nome scientifico è Opuntia ficus indica, è una pianta originaria del Messico appartenente alla famiglia delle Cactaceae. Si tratta di un cactus estremamente resistente alla siccità che può raggiungere 5 m d'altezza, il cui fusto è composto da cladodi, rami trasformati in foglie, dalla consistenza coriacea e dalla forma appiattita e ovale.
Come detto, questa pianta è originaria del Messico centrale ma risulta coltivata anche in Perù, Brasile e Italia, specialmente a sud del paese. Le parti commestibili del fico d’India sono le foglie, i semi e i frutti, ricche di sostanze nutrienti.
Composizione nutrizionale
La maggior parte dell'energia contenuta in un fico d’India, che presenta un apporto di 53 calorie per 100 grammi; si presenta sotto forma di carboidrati, che ne costituiscono circa il 50% della polpa e il 30% della buccia del frutto. A livello nutrizionale troviamo:
- 83 grammi di acqua
- 0,8 grammi di proteine
- 0,1 grammi di lipidi
- 13 grammi di zuccheri solubili
- 5 grammi di fibre
Per quanto riguarda i micronutrienti troviamo vitamina C, vitamina A, vitamina B3, B2, B1, oltre a potassio, calcio, fosforo e ferro. Inoltre, sono presenti vitamina C e sodio in quantità più ridotte.
Il colore della polpa dipende dalla presenza di composti betalainici, in particolare la betaina che conferisce una tonalità rosso-porpora mentre, l’indicazantina la colora di giallo.
Proprietà del fico d’India e benefici per la salute
Oltre ad essere un frutto mediamente energetico, le proprietà del fico d’India sono estremamente utili alla regolazione dell'assorbimento intestinale e del transito fecale, a causa della presenza di fibre.
Oltre a ciò, possiamo riscontrare anche molte altre proprietà benefiche per la salute, come la capacità di:
- migliorare i livelli di glicemia e insulinemia
- favorire la salute di pelle e capelli
- favorire la salute del fegato
- contrastare i processi ossidativi e di invecchiamento
- modulazione dell'intestino
Inoltre, alle foglie sono state attribuite proprietà antinfiammatorie molto utili in caso di edema, artrosi, pertosse e per prevenire l'infezione di ferite.
Per quanto riguarda il fusto, questo ho trovato impiego a scopo medicinale nel trattamento dell'ipercolesterolemia e nel controllo della pressione.
Principi attivi e sostanze benefiche
Per quanto riguarda il fico d’India, le proprietà benefiche per la salute sono da ripartire tra il fusto, le foglie ed il frutto, a seconda di quelle che sono le sostanze contenute in questi tre componenti.
Ad esempio, la presenza di fibre viscose, come pectina o mucillagini della polpa, esercitano un effetto modulatore sull’intestino; mentre, altri principi attivi prevalentemente contenuti nei semi possiedono proprietà astringenti.
L'effetto antiossidante è dovuto alla presenza di betaina e indicazantina, che sono anche le sostanze in grado di dare il colore caratteristico alla polpa.
Inoltre, uno degli aspetti da non sottovalutare è che all'interno delle foglie del fico d’India si trovano molti aminoacidi, tra cui 7 di quelli essenziali, ovvero quegli amminoacidi in grado di comporre la struttura delle proteine che non possono essere sintetizzati dal nostro organismo.
Indicazioni e utilizzo consigliato
L'uso alimentare del fico d’India si riferisce maggiormente ai suoi frutti ricchi di zuccheri, calcio, fosforo e vitamine che possono essere utilizzati freschi o destinati alla fabbricazione di liquori, gelatine, marmellate, succhi o dolcificanti.
Anche le foglie, chiamate cladodi, vengono sfruttate dall'industria alimentare e conservate sotto aceto o canditi. Alcune coltivazioni di fico d’India sono interamente dedicate alla produzione della cocciniglia del carminio, da cui si ricava un colorante rosso naturale.
Inoltre, questo cactus può essere anche utilizzato per la produzione di cosmetici, come creme emollienti e shampoo.
Controindicazioni del fico d’India e precauzioni
È bene sottolineare che il fico d’India potrebbe potenziare l'effetto ipoglicemizzante esercitato da farmaci per trattare il diabete. Inoltre, si ritiene che potrebbe aumentare la diuresi nei pazienti in trattamento con diuretici per cui, anche se non esistono prove concrete di queste interazioni, è sempre bene chiedere consiglio al medico.
Un altro accorgimento molto importante è quello di evitare l'assunzione del fico d’India durante la gravidanza e l’allattamento. Infine, è bene ricordare che il consumo di questa pianta può scatenare reazioni da ipersensibilità.
Il frutto non deve essere mangiato in quantità eccessiva perché potrebbe provocare un blocco intestinale, motivo per cui è sconsigliato alle persone che soffrono di diverticoli. La quantità consigliata varia tra 350 e 450 grammi al giorno.
Modalità di conservazione
Il fico d’India può essere conservato a temperatura ambiente per circa una settimana, due quando viene conservato in frigorifero.
Questo frutto tende a maturare molto rapidamente per cui, è necessario controllare sempre lo stato di maturazione e mangiarlo prima che si ammorbidisca troppo.
Per quanto riguarda invece marmellate e altri prodotti preparati, le modalità di conservazione sono indicate sull'etichetta, dove è anche indicata la data di scadenza.
Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantire un'alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.