Tromboflebite
Infiammazione della parete venosa associata alla formaziome di un coagulo ematico, chiamato trombo
Cos’è la tromboflebite
La tromboflebite è un’infiammazione della parete venosa associata alla formazione di un coagulo ematico o trombo, il quale nasce in seguito all’adesione delle piastrine alla parete del vaso, provocando un “grumo” che ostruisce la vena.
Si tratta di una specifica forma di flebite che colpisce prevalentemente le vene delle gambe, poiché la parte inferiore del corpo è quella dove il flusso venoso è più lento, a causa della forza di gravità.
Se a essere interessata da questo fenomeno è una vena che decorre nello strato sottocutaneo, si parla di tromboflebite superficiale, mentre, se interessa vene che decorrono all’interno dei muscoli, si parla di trombosi venosa profonda.
Questo disturbo è molto comune, con tassi di incidenza superiori tra le donne e gli anziani.
Quali sono i sintomi della tromboflebite
L’entità delle manifestazioni cliniche non è correlata direttamente alla gravità della patologia e si stima infatti che un episodio su due di trombosi venosa profonda decorra in modo del tutto asintomatico.
Si tratta di un processo flogistico caratterizzato dai segni più comuni di infiammazione come febbre (non sempre) e, nei casi di tromboflebite superficiale, l’insorgenza di un cordone palpabile, indicativo della presenza di un trombo.
I sintomi della tromboflebite si manifestano con:
- Gonfiore- Arrossamento
- Dolore
- Calore
Le tromboflebiti superficiali, di solito, sono autolimitanti e non portano complicazioni, a differenza di quelle profonde che possono invece portare al rischio di embolia polmonare, ictus o infarto del miocardio.
La trombosi degli arti inferiori è la forma più comune, ma questa infiammazione può colpire altri distretti corporei come braccia o genitali.
La tromboflebite peniena, chiamata anche malattia di Mondor, è invece una condizione rara che colpisce la vena dorsale superficiale del pene.
Quali sono le cause della tromboflebite
La tromboflebite è di norma riconducibile a tre gruppi di alterazioni responsabili della formazione del coagulo, conosciuti come triade di Virchow, ovvero:
- Danno endoteliale (traumi, infezioni e infiammazioni del vaso)- Ipercoagulabilità del sangue
- Alterazioni del flusso ematico
All’origine della tromboflebite superficiale vi è quasi sempre un processo infiammatorio acuto che permette al trombo di aderire alla parete della vena interessata.
I fattori che possono concorrere alla formazione di un coagulo e all’infiammazione di una vena sono davvero molti, sia di natura patologica che derivati da alcune condizioni che causano cambiamenti dell’organismo, come la gravidanza.
Tra le cause di tromboflebite possiamo menzionare:
- Insufficienza venosa cronica (70% dei casi)- Obesità
- Utilizzo di cateteri intravenosi
- Malattie autoimmuni (ad esempio, il lupus eritematoso sistemico)
- Traumi
- Età avanzata
- Fumo di sigaretta
- Emofilia
- Vene varicose
- Tumori
- Vasculiti
- Periodi di immobilità prolungata
Curiosamente, nella tromboflebite profonda il processo infiammatorio è più lieve. Inoltre, le vene sono circondate da muscoli che, contraendosi, possono provocare la frammentazione del coagulo che porta ad embolia.
Tromboflebite: i rimedi del farmacista
Il trattamento per la tromboflebite si propone di risolvere i sintomi, evitare che la trombosi si estenda e prevenire le ricadute.
Ovviamente, la terapia è diversa a seconda se sia interessata una vena superficiale o profonda. La cura per la tromboflebite si effettua con il bendaggio della zona interessata, tramite bende elastiche compressive, farmaci antinfiammatori topici come il gel Voltaren e FANS a uso sistemico, come l’Aspirina in compresse, di cui si sfrutta anche il potere antiaggregante. Tutto ciò riduce il dolore e l’infiammazione. Per le tromboflebiti profonde, invece, vengono utilizzati farmaci anticoagulanti.