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Onfalite

Infezione dell'ombelico o dei tessuti adiacenti che colpisce quasi sempre in età neonatale

Onfalite

Cos’è l’onfalite

Per onfalite si intende un’infezione dell’ombelico e/o dei tessuti circostanti che, in genere, colpisce il neonato e insorge durante la prima settimana di vita, ma può colpire anche in età adulta. Si tratta di una condizione ormai rara nei paesi industrializzati mentre, in aree caratterizzate da un’assistenza sanitaria insufficiente, si manifesta ancora con elevata frequenza.

In genere, l’onfalite nel neonato è sostenuta dall’infezione della piaga che deriva dalla caduta del moncone ombelicale, mentre l’onfalite negli adulti può essere provocata da cattiva igiene o dalla particolare conformazione anatomica dell’ombelico. 

Se curata adeguatamente, questa condizione scompare con notevole rapidità ma, in casi rari, può evolvere in maniera grave con la formazione di cisti e il pericolo di una setticemia.

Quali sono i sintomi dell’onfalite 

Nella maggior parte dei casi, l’onfalite dell’ombelico si rivela un’infiammazione di lieve entità, presto risolvibile con l’applicazione topica di terapie antibiotiche

Le manifestazioni caratteristiche di questa patologia includono arrossamento, bruciore e tumefazione, accompagnate molto spesso dalla presenza di secrezioni maleodoranti che derivano dalla proliferazione degli agenti patogeni, con annessa produzione di pus. 

Tra i sintomi dell’onfalite troviamo:

- Eritema periombelicale
- Edema
- Dolore
- Bruciore
- Secrezioni purulente e maleodoranti
- Ittero

L’onfalite nel neonato può portare anche a febbre, tachicardia, ipotensione e difficoltà ad alimentarsi. 

Sebbene sia una patologia risolvibile con facilità, quando non curata, le sue conseguenze possono essere davvero gravi, da una sepsi alla fascite necrotizzante, una violenta infezione batterica che causa la morte dei tessuti. 

Quali sono le cause dell’onfalite

Il cordone ombelicale è il legame fisico tra madre e figlio, attraverso il quale il sangue ossigenato e ricco di nutrienti, passa dalla placenta al feto (mentre le sostanze di rifiuto viaggiano in senso inverso).

Il cordone viene tagliato subito dopo la nascita a pochi centimetri dall’addome del bambino e il moncone residuo cade dopo 5-15 giorni, lasciando una cicatrice che forma l’ombelico. Durante questo processo, l’ombelico passa da una condizione di assoluta sterilità nel grembo materno ad un ambiente ricco di batteri che colonizzano il distretto.

L’onfalite è un’infezione tipica di questo periodo e gli agenti patogeni responsabili sono streptococchi e altri batteri. 

Tra le cause di onfalite possiamo elencare:

- Cateterismo ombelicale
- Alterazioni del sistema immunitario 
- Infezioni materne
- Basso peso alla nascita
- Travaglio prolungato
- Stafilococchi, streptococchi, escherichia coli

Il motivo per cui questa infezione è così comune nei neonati deriva dal fatto che è la caduta del moncone ombelicale a determinare una piccola ferita, importante via di accesso per i batteri.

Onfalite: i rimedi del farmacista 

La cura per l’onfalite si basa su un’aggressiva terapia antibiotica che, nei neonati, viene somministrata per via endovenosa. 

In genere, si procede con gli antibiotici ad ampio spettro in attesa dei risultati della coltura batterica che identifica il patogeno responsabile dell’infezione. 

In ogni caso, i farmaci più impiegati sono le penicilline. Come coadiuvante della terapia si può scegliere un rimedio topico specifico per gli stafilococchi o gli streptococchi, come la polvere cutanea Pevaryl

Considerando che la maggior parte degli episodi di onfalite insorge tra i neonati, è poi doveroso pulire in modo accurato la zona dell’ombelico tramite l’uso di salviette o garze disinfettanti antisettiche. A tal proposito, esistono anche altri rimedi naturali per l’onfalite come l’olio essenziale di tea tree, dalla forte azione antisettica e antibatterica.

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