Ragadi al seno
Scopri le cause di queste piccole ferite sul capezzolo che rendono difficile l’allattamento
Cosa sono le ragadi al seno
Le ragadi al seno sono piccoli tagli dal bordo netto, più o meno profondi, che interessano il capezzolo o l’areola che lo circonda. Questo disturbo è molto comune durante le prime settimane di allattamento e provoca un fastidio temporaneo che può anche risolversi spontaneamente dopo qualche giorno. Può rappresentare, invece, un problema serio quando il dolore diventa così intenso da scoraggiare l’allattamento.
Quali sono i sintomi delle ragadi al seno
Le ragadi al seno, di per sé, non rappresentano un problema, ma possono condurre a un vero e proprio calvario se trascurate. Queste piccole ferite possono provocare un fastidio temporaneo nel momento in cui l’infante si attacca al capezzolo, ma di fatti, a ogni poppata, tendono a riaprirsi provocando dolore e ritardando la guarigione.
Tra i sintomi delle ragadi al seno troviamo:
- Dolore- Sanguinamento
- Irritazione
Oltre al dolore recidivo, una delle complicanze più severe delle ragadi al seno è l’infiltrazione di batteri all’interno delle ferite, che possono portare a una mastite, ossia un’infiammazione delle ghiandole mammarie.
Quali sono le cause delle ragadi al seno
I fattori che possono portare alla comparsa di ragadi al seno dipendono sia dalle caratteristiche anatomiche della madre che dal bambino. Per esempio, se il bambino presenta un frenulo linguale troppo corto (una condizione che interessa il 3-5% dei neonati) il capezzolo sfrega di continuo sul palato del lattante e questo sfregamento produce tagli sul capezzolo.
Tra le cause di ragadi al seno, dunque, vi sono:
- Errata postura del neonato durante la suzione- Poppata troppo lunga
- Capezzoli introflessi
- Frenulo corto
- Errato attaccamento al capezzolo
Generalmente, infatti, la durata di una poppata non deve durare più di 15 minuti e i capezzoli dovrebbero essere alternati per dar modo alla cute di non incappare in lesioni o infiammazioni.
Ragadi al seno: i rimedi del farmacista
La prevenzione delle ragadi al seno può essere fatta già durante la gravidanza, eseguendo alcuni esercizi di rotazione e stiramento del capezzolo. Durante l’allattamento, poi, è necessario effettuare poppate non troppo lunghe e alternare il capezzolo, posizionando il lattante nella giusta postura e con un attaccamento adeguato.
Possono essere utilizzati alcuni emollienti naturali come l’olio di mandorle dolci per idratare la pelle. Quando si soffre di ragadi al seno, si può ricorrere all’utilizzo di una crema per aiutare la pelle a guarire e prevenire la ricomparsa delle ferite come la dermovitamina per ragadi al seno: attenzione a usare questa crema con moderazione, perché potrebbe conferire al latte un sapore sgradevole. In questi casi l’igiene del seno è fondamentale per evitare l’infiltrazione di agenti patogeni e si possono utilizzare, per esempio, le salviette intime Vidermina, che sono adatte a qualsiasi circostanza senza il bisogno di dover ricorrere all’utilizzo di saponi.